DANIEL PENNAC


Silenzi luminosi che dicono più di quel che tacciono...
Il mondo intero è in quel che diciamo e tutto illuminato da quel che omettiamo...

 

La vita non è un romanzo, lo so... lo so. Ma solo lo spirito del romanzo può renderla vivibile.

 

La vita meriterebbe di essere vissuta, senza una buona messinscena? E l'arte della messinscena, signore e signori, non è forse ciò che, tra miliardi di dettagli, distingue l'uomo dalla bestia?

 

Il segreto è il carburante del mito.

 

Quel che abbiamo letto di più bello
lo dobbiamo quasi sempre a una persona cara.
Ed è a una persona cara che subito ne parleremo.
Forse proprio perché la peculiarità del sentimento,
come del desiderio di leggere, è il fatto di preferire.
Amare vuol dire, in ultima analisi,
far dono delle nostre preferenze a coloro che preferiamo.
E queste preferenze condivise popolano l'invisibile cittadella della nostra libertà.
Noi siamo abitati da libri e da amici.

 

Nel deserto il tentatore non è il diavolo, è il deserto stesso: tentazione naturale di tutti gli abbandoni.

 

L'uomo costruisce case perché è vivo, ma scrive libri perché si sa mortale. Vive in gruppo perché è gregario, ma legge perché si sa solo. La lettura è per lui una compagnia che non prende il posto di nessun'altra, ma che nessun'altra potrebbe sostituire.

 

Gli orari della vita dovrebbero prevedere un momento, un momento preciso della giornata, in cui ci si potrebbe impietosire sulla propria sorte. Un momento specifico. Un momento che non sia occupato né dal lavoro, né dal mangiare, né dalla digestione, un momento perfettamente libero, una spiaggia deserta in cui si potrebbe starsene tranquilli a misurare l'ampiezza del disastro. Con queste misure davanti agli occhi, la giornata sarebbe migliore, l'illusione bandita, il paesaggio chiaramente delineato. Ma se si pensa alla propria sventura tra due forchettate, con l'orizzonte ostruito dall'imminente ripresa del lavoro, si prendono delle cantonate, si valuta male, ci si immagina messi peggio di come si sta. Qualche volta, addirittura, ci si crede felici!

 

Quando mi ritrovo fuori, ho l'impressione di camminare scalzo sopra un tappeto di spilli. Mi ballano le palpebre, le mani mi tremano, batto i denti. [...] Il valium mi avvolge il corpo di nuvole, senza cambiare nulla allo stato dei nervi. Visto dall'esterno, sembro in estasi, dentro invece friggo, come una bobina elettrica che non smette di bruciare.

 

Dimenticate tutto ciò che vi hanno detto sull'amore; l'amore vi rende intelligenti.

 

Il tempo per leggere, come il tempo per amare, dilata il tempo per vivere.

 

Sono allergico a qualsiasi superstizione, a cominciare da quelle ufficiali, quelle che si nutrono di pane azzimo, che spruzzano acqua santa e fondano civiltà.

 

Sì, all'origine delle origini, molto prima delle chiacchiere accademiche, è il silenzio a celebrare la bellezza del racconto.

 

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