Nello specchio c’è una figura lontana dall'immagine che ho,
la inghiotte, la trascina lontano. Non è terra quella sotto i piedi, ma una
corda sottile su cui cammino. Non c’è modo di fermarsi, perché così ha scritto
la natura per me. Il vuoto al di sotto si fa grande, un interminabile zoom al
contrario. Lo spazio d’un tratto affamato, inghiotte. La fune si tende,
oscilla. Vacillo.
Nessun commento:
Posta un commento